15 gennaio 2012

2/42 Il Tratturo che non c'è


Appena pubblicato l'ultimo articolo "I Tratturi, un percorso nel cuore del Sannio"
già non vedevo l'ora di partire. Bisognava solo scegliere da che parte incominciare; naturalmente dalla fine. Le greggi partite da Pescasseroli, dopo aver fatto un lungo viaggio si riposavano ai piedi delle dolci colline di San Tommaso e San Rocco, nel territorio di Candela. Situata a 470 metri sul livello del mare e con una superficie di 96 Km quadrati, Candela è un paese di circa 2700 abitanti, vanta origini antiche, risalenti all'anno mille, anche se lo storico Nicola Corcia attribuisce i natali ai cretesi. Il paese è visibili dall'autostrada e dal casello si impiegano solo pochi minuti per il centro.




Appena sceso dalla macchina, parcheggiata in Piazza Plebiscito, ho fatto la conoscenza del signor Antonio, Nicola e Michele, investiti di lì a poco del ruolo di "Zii". Tre persone meravigliose, che mi hanno spiegato in pochi minuti tutto quello che c'è da sapere e non solo, sul paese che mi accingevo a visitare. Il centro storico è davvero ben tenuto, merita una visita dettagliata che rimanderò nel prossimo futuro. Notevole l'arte nella lavorazione della pietra, che adorna un pochino tutto il centro. I cittadini sono gentili e meritano la fama di persone ospitali.

Dopo la piacevole distrazione del centro storico ero pronto per il tratturo; almeno così credevo.

Zio Antonio mi ha spiegato che il tratturo è difficile da individuare, poichè sono passati troppi anni dal suo abbandono e i campi confinanti lo hanno da prima soffocato, limitandolo di 20 passi e poi inghiottito. Percorrere un pezzo del Regio Tratturo è una cosa fattibile, ma non nei pressi di Candela. Zio Nicola mi ha mostrato la direzione del tratturo verso ovest, dove passa da Sant'Agata di Puglia, toccando anche Rocchetta Sant'Antonio. 

Indicandomi con il dito la vecchia via di Transumanza, che con tutti i miei sforzi non riesco proprio a localizzare, Zio Nicola mi mostra la sua terra, inondata di sole e di verde, piena di dolci colline che accarezzano lo sguardo del viaggiatore e celano un percorso antico di millenni.
Un saluto ai miei tre zietti e una buona luce a tutti voi.

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