La partenza era già in programma da giorni, aspettavamo solo un discreto week-end di luce per partire. Per tutta la mattinata di sabato fu impossibile organizzarci a causa di una foschia abbastanza accentuata che rendeva affatto nitidi i paesaggi circostanti. Dopo un pranzo consumato in fretta decidemmo di recarci lungo le sponde del lago Matese di origine glaciale, che prende il nome dalla catena di monti appartenenti all’Appenino Sannita.
Le sponde sono piene di persone venute a passeggiare, cavalcare e
pescare. Peccato solo per la scarsa pulizia della sponda ovest, regalo
delle genti poco civili che hanno festeggiato lì il 15 agosto. Dopo aver
fatto una piccola pausa vicino al “Belvedere” che sovrasta il lago ci
siamo diretti a “Bocca della Selva”, frazione di Cusano Mutri (BN) sita a
1450 metri d’altezza. Piccola stazione sciistica con due piste che
partono dal Monte Pastonico.
Molto più interessante di Bocca della Selva a parer mio è il paesaggio che ci accompagna verso Morcone (BN).
Assolutamente da visitare in autunno, inverno e primavera, ma questa è un’altra storia.
Molto più interessante di Bocca della Selva a parer mio è il paesaggio che ci accompagna verso Morcone (BN).
Accanto ad un curioso locale chiamato
“l’impiccato” che prende il nome da un fantoccio appeso, abbiamo
ammirato numerosi cavalli liberi che si spostavano nella vegetazione
circostante.
Un bel modo per chiudere un pomeriggio tra le bellezze che il Matese sa offrire.
Un bel modo per chiudere un pomeriggio tra le bellezze che il Matese sa offrire.
Un territorio vasto che sa affascinare, ma ancora poco conosciuto e valorizzato.
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